Anche il reddito di cittadinanza aiuta i single
La proposta: 150 euro al mese per ogni bambino
di Valentina Conte
ROMA – Reddito di cittadinanza e flat tax «penalizzano le famiglie con figli». Ecco perché il Forum delle associazioni familiari chiede al governo di inserire subito, in manovra, un «assegno universale senza limiti di reddito»: 150 curo al mese per 10 milioni di bambini fino a quando il figlio è a carico. «Le risorse vi sono già. basta distribuirle in modo diverso: la crisi demografica è drammatica», dice il presidente Gigi De Palo.
Dieci miliardi dal bonus 80 euro. 6 miliardi di assegni familiari, un miliardo da bonus sparsi. Per un totale di 17 miliardi. Più – forse – il miliardo di risparmi dal reddito di cittadinanza, misura contestata dal Forum perché assai grama verso i nuclei numerosi. Quel miliardo che il vicepremier Luigi Di Maio aveva promesso, ricevendo il Forum alla vigilia delle elezioni europee: «Lo destiniamo subito alle famiglie che fanno figli perché sono il nostro futuro». Era spuntata persino una bozza di decreto legge con articolo unico, poi cassato dalla Ragioneria perché gli avanzi del reddito non sono una copertura acquisita e stabile. «Sapevamo che quel miliardo sarebbe finito nel nulla», dice De Palo «Ma ora che la legge di Bilancio si avvicina bisogna passare dalle promesse ai fatti ed evitare cortocircuiti pericolasi con la flat tax».
La tassa piatta leghista, a conti fatti, rischia di danneggiare i nuclei con figli. «A quanto se ne sa, le famiglie perderebbero detrazioni importanti», spiega De Palo. «E poi il 76% dei contribuenti già oggi paga zero o meno del 15% di Irpef. Chiaro poi che un single o una coppia avrebbero più vantaggi. Peggio poi gli sposi dei conviventi, perché cumulano i redditi e la tassa piatta si applicherebbe proprio sul reddito familiare entro 50 o 60 mila euro, soglia che tra l’altro taglia fuori molto ceto medio. Ecco perché come Forum siamo convinti che senza correttivi una flat tax cosi congegnata possa essere peggiorativa. E contribuire ad alimentare anziché contrastare il calo delle nascite».
La proposta di un assegno universale senza limiti Isee – «come altrove in Europa, i figli sono un bene comune da tutelare, ma se ne può parlare» – è solo un primo passo verso «l’assegno unico». Spiega ancora De Palo «Oltre ai 17-18 miliardi, ce ne sono altri 10-12 di detrazioni per i figli a carico. Mettiamo tutte le risorse insieme e distribuiamole alle famiglie: l’assegno salirebbe a 260 euro al mese, secondo i nostri calcoli. E non si tratta di un gioco delle tre carte, perché oggi quelle risorse non vanno a tutti i nuclei con figli. Partite Iva e precari ad esempio sono tagliati fuori dalle detrazioni perché non hanno un contratto da lavoro dipendente. Ma quasi tutte le coppie decidono di avere figli proprio tra i 30 e i 40 anni, una fascia massacrata da lavoretti e contratti atipici. E poi chi oggi riceve gli 80 euro – quasi sempre nuclei con figli – con l’assegno unico potrebbe ricevere molto di più».
La convergenza politica ci sarebbe. «Ho parlato pochi giorni fa con il ministro della Famiglia Fontana: mi ha assicurato che porterà avanti le nostre proposte», racconta De Palo. «Ma anche Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia hanno mostrato in più di un’occasione interesse e convergenza. Senza parlare poi del ministro Di Maio che conosce molto bene la nostra piattaforma». Insomma è tempo di agire. A partire dalla manovra che Salvini vorrebbe impostare subito.
Articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica” del 26 giugno 2019 a pag. 25
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