Francesco Iannelli, Giuseppe Beldono, Giuseppe Galimi e Salvatore Quattrone, colleghi agronomi venuti fuori dalla Facoltà di Agraria di Reggio Calabria, disciplina che ha una elevata reputazione nel mondo accademico calabrese e anche fuori dalla regione. Si sono guardati intorno, pensando cosa potesse tenerli insieme e rimanere qui in Calabria. Il primo pensiero va dritto a questa bellissima terra che abitiamo, che ci incanta, bagnata quasi tutta da un mare pulito e azzurro come in nessun’altra parte del mondo. Terra che è fatta di aree interne aspre, difficili da abitare, con scarsa vitalità sociale ed economica. Fatta anche di gente che resiste e che lavora per ricreare le condizioni di un possibile sviluppo. Fatta anche di un cielo che sorride in particolare ai tanti, tantissimi calabresi che ancora credono nel riscatto di questa terra che profuma di cose buone di mare e di terra, come il pane, le nacatole, le olive e l’olio, i formaggi, i pomodori, le alici, i grappoli d’uva fragola e il mosto, le merendelle, i fichi.

E poi, solo in questa terra sei portato a inseguire con l’occhio le insenature e gli strapiombi che si immergono nei fondali, come se dovessero ancora, dopo secoli, cercare le tracce marine di navigatori greci o di altri popoli più antichi. E’ bella la Calabria, ancora più bella e suggestiva quando viene arricchita dalla sfida dei nostri giovani che vogliono resistere a rimanere e costruire la loro storia attraverso la nascita di una loro azienda e che in questo caso porta in grembo la materia prima: i fichi.

L’importanza di Ozzeni, la Cooperativa Agricola fondata a Condofuri, da giovani laureati calabresi sta nel fatto che inizia una storia di presenza su un territorio con alto rischio di crescente spopolamento. Siko, la nuova bevanda a base di grappa e fichi, raccolta in una bottiglia elegantissima, rappresenta non solo un ottimo prodotto ma anche un brand, una sorta di presidio territoriale.

Con l’ambizione di raccontare un prodotto di eccellenza e assieme ad altre tipicità accompagnare la riscoperta, la crescita e l’identità dei luoghi. Questi giovani hanno anche il merito di aver prodotto un messaggio positivo che speriamo diventi un moltiplicatore territoriale e comunitario. E che ci sia l’incontro con quanti, come loro, siano disponibili a costruire un nuovo e locale sistema di sviluppo economico. In buona sostanza, con Siko inizia una vera ed autentica rigenerazione di risorse umane con competenze e una porzione di territorio.

Pino Campisi – Pres. Acli Terra Calabria

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