Lamezia Terme – “Cresce la povertà in Italia. Nel 2020 le famiglie in povertà assoluta sono oltre 2 milioni (il 7,7% del totale, da 6,4% del 2019, +335mila) pari a circa 5,6 milioni di individui, (9,4% da 7,7%, oltre un milione in più rispetto all’anno precedente). Un dramma sociale di proporzioni allarmanti al cui superamento si deve contribuire con risposte solidali e di creazione di nuove occasioni di lavoro”. È quanto afferma in una nota Pino Campisi, presidente regionale Acli Terra Calabria.
“All’interno di questo enorme dramma sociale – spiega – c’è anche Lamezia e ci sono i bambini, anello debolissimo delle famiglie sofferenti e in povertà. Nasce da questo disagio il progetto “BambininCaritas” a sostegno della Caritas diocesana, direttore don Fabio Stanizzo. Dopo un confronto sulle nuove povertà, ha evidenziato le difficoltà e la drammaticità di alcune famiglie. Per rispondere in modo adeguato alla domanda delle famiglie bisognose di prodotti-beni alimentari e farmaceutici per i bambini, in particolare, fascia di età 1- 6 anni, per realizzarlo è stato messo in piedi un partenariato solido: Acli Terra Calabria – Circolo Acli don Saverio Gatti – Parco Agricolo Calabria, Ucid Sezione di Lamezia Terme e la Fondazione Antonio Emanuele Augurusa sede di Roma. Nei punti Caritas diocesani questa necessità emerge in modo urgente, allarmante, tanto che sono i genitori a chiedere beni per i bambini e che però in diverse occasioni scarseggiano o sono insufficienti. Tutto questo provoca ulteriore sofferenza dentro le famiglie già colpite da fragilità sociali durante questo lungo periodo di pandemia”.
Secondo i presidenti Pino Campisi (Acli Terra Calabria ) Antonello Di Cello (Circolo Acli don Saverio Gatti), Piero Renda (Parco Agricolo Calabria), Umberto Salatino (UCID Lamezia Terme) e Francesco Augurusa (Fondazione Antonio Emanuele Augurusa ) “l’iniziativa va a sostegno della Caritas Diocesana per costruire pilastri di sostegno solidale a favore della famiglia. Un atto d’amore e di solidarietà verso coloro i quali sono ai margini. Questo è l’impegno in uscita della Rete di Associazioni di ispirazione cristiana che avvertono questa emergenza e non faranno cadere nel vuoto la chiamata di impegno nel sociale. Quali le azioni da intraprendere e cosa fare: coinvolgimento e confronto sul progetto BambininCaritas da parte della Rete, delle famiglie, delle farmacie, parafarmacie, imprese, definendo anche le fasce di età a cui è rivolto, 1-6 anni e la individuazione-classificazione di prodotti per bambini. In buona sostanza si punta alla nascita di una Rete-Centro di prossimità per prendersi cura e testimoniare la carità, praticare l’inclusione e il reinserimento nel sistema socio-economico del territori , l’amicizia sociale, fare sistema con azioni positive intorno alle famiglie, pensare e vedere i bambini quali soggetti protagonisti del futuro, promuovere il bene morale e sociale. L’idea è un cammino verso la Caritas, in quanto luogo di raccolta dei beni solidali, di dialogo nella ricerca di soluzioni per il bene delle famiglie e dei bambini in particolare. Le azioni da intraprendere, che avranno durata di 6 mesi, sono mirate prevalentemente ai bambini, anello fragile e debole all’interno dello stesso nucleo familiare. D’altra parte è Mons. Carlo Roberto Maria Radaelli, Pres. Caritas Italiana, a dirci che il volontario della Caritas non è solo qualcuno che dona al povero, ma è chi dagli ultimi riceve e impara. E chi offre il proprio tempo cresce nella sensibilità e nella carità”.