Lamezia Terme – “L’olivicoltura del comprensorio lametino, ancora oggi, seppure in persistente declino, rappresenta la maggiore forza economia generativa di reddito tra tutte le altre produzioni agricole”. È quanto sottolinea, in una nota, Piero Renda di Acli Terra Calabria che, sostiene come “da troppi anni, questo settore attraversa una crisi nei vari ambiti della filiera: la potatura, raccolta, trasformazione, imbottigliamento e soprattutto commercializzazione. D’altra parte, la qualità del pregiatissimo prodotto è strettamente legata e dipende da una ottimale conduzione dell’oliveto e una oculata gestione tecnico-agronomica si rende necessaria per una olivicoltura competitiva e di qualità, nella consapevolezza che tradizione e innovazione stanno alla base della casa comune dell’olivicoltura. Ora, bisogna andare oltre e dare nuove opportunità a questo comparto che è una ricchezza-presidio per l’intera regione, sostenendo in modo serio la produzione, tracciabilità, certificazione e qualità dell’olio di oliva”.
L’idea-risposta è quella di, si legge ancora nella nota: “creare un oleificio sociale, anche sotto forma di cooperativa, in modo tale che si realizzi una larga partecipazione-adesione di piccoli e medi olivicoltori, i quali attraverso il conferimento del loro prodotto presso strutture di lavorazione adeguate con gli impianti di molitura e di confezionamento, si possano creare le condizioni per una competitiva commercializzazione dell’olio, la cui vendita si rende, allo stato, difficile e comunque ad un prezzo che mortifica gli imprenditori olivicoli. L’Oleificio sociale lavora e trasforma solamente olive colte dai soci aderenti e negli oliveti del comprensorio dell’oleificio sociale di produzione, raggiungendo un risultato oltremodo positivo per un olio extravergine di oliva. Si pensa pure ad una gestione degli oliveti che faranno parte della rete sociale che sia rispettosa della tutela ambientale e delle nuove tecniche colturali. L’iniziativa progettuale, nel nuovo anno, – informano – sarà oggetto di richiesta di un primo incontro-confronto con il sindaco della città di Lamezia Terme e con l’assessore regionale all’agricoltura, per discutere delle forme più adeguate al raggiungimento del riconoscimento degli oleifici sociali, anche alla luce dei regolamenti comunitari e della normativa nazionale. A seguire un ulteriore incontro con tutti i sindaci del comprensorio, in modo tale che una larga condivisione sia la base per sostenere la nascita del progetto. In buona sostanza si sta lavorando per creare le condizioni possibili e fattibili perché il comparto olivicolo diventi una storia sociale ed economica per il rilancio dell’agricoltura e rafforzamento della coesione sociale territoriale. Acli Terra Calabria con l’impegno di tecnici agronomi si attiverà, così come ha fatto per i distretti del cibo, perché questo nuova opportunità raggiunga risultati concreti per il bene dell’economia territoriale e calabrese”.
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