Nicola Tavoletta: “Vendere il prodotto italiano non è solo una questione dell’alta qualità dello stesso, ma dello stile e della cultura che lo caratterizza”
L’intervento di don Emanuele Gigliotti accompagnatore spirituale delle Acli lametine sottolinea l’impegno operativo e concreto dell’Associazione sul territorio lametino. Partecipa ai i presenti anche il saluto del Vescovo della Diocesi S.E. Mons. Serafino Parisi. Il Pres. Acli provinciali di Catanzaro Salvatore Conforto, auspica che il lavoro delle Acli Terra contribuisca al rilancio delle Acli sia nella promozione sociale sia nell’accompagnamento di servizi alle famiglie. L’attrice di teatro Ivonne Garo ha letto brani su re Italo e l’Istmo.
Pino Campisi presidente regionale Acli Terra con la sua relazione sottolinea che il convegno pur centrato sull’olivicoltura e sull’oleoturismo, si intreccia con la progettualità del Distretto del Cibo, che è una nuova visione di fare buona agricoltura e la costruzione del “Parco re Italo – Eco-gastronomico-olivicolo, archeologico, contemporaneo”, nuovo attrattore culturale per uno sviluppo innovativo, che richiama radici antiche e su queste radici costruire nuovo sviluppo, nuovo brand produttivo, nuova e innovativa occupazione e per una ripartenza di nuovi scenari del turismo nazionale e internazionale. La proposta progettuale, nasce dalla forza storica antica di questo territorio, l’Istmo dove Enotri e re Italo, secondo gli storici, con la loro presenza diedero vita ad una prima forma di comunità organizzata, partendo dai Sissizi e da regole per la nascita di una qualche forma di impresa agricola organizzata. Ulteriore fattore di sviluppo oggi è creare delle forme di olivicoltura sociale e oleifici sociali, mettere insieme i piccoli produttori e creare un modo comune di produrre e stare sul mercato, seppure in micro-filiere; il secondo fattore di sviluppo strutturare una rete tra tutte le sedi Acli regionali, provinciali e Circoli Acli nazionali ed europei e far veicolare, attraverso un progetto nazionale di comunicazione, l’olio degli olivicoltori che ritengono di stare dentro un disciplinare Acli Terra che accomuni in una corresponsabilità nella qualità del prodotto. Creare valore sociale con l’eco-oleo-gastronomia. L’oleotursimo, è un segmento che si sta affacciando sui territori, conquista punti di forza perché legato fortemente alla natura, alla sostenibilità ed ai cammini del turismo esperienziale.
Cosimo Cuomo, dirigente della Regione Calabria esperto di sviluppo territoriale evidenzia che i Distretti del cibo si pongono come una nuova proposta dello sviluppo e delle filiere, contribuiscono al mantenimento ed alla crescita dell’occupazione, favorendo la concentrazione dell’offerta in logica di filiera e di multi filiera. Emerge anche la necessità di promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, garantire la sicurezza alimentare, la tutela ambientale e del paesaggio rurale, attraverso le attività agricole e alimentari. Per Thomas Vatrano, agronomo, la nostra regione, come il resto d’Italia, nella olivicoltura e nell’oleoturismo possiede un ampio germoplasma olivicolo che va tutelato e portato avanti con approccio tecnico e scientifico. Anche quest’anno la Calabria al centro di importanti rassegne olearie si è distinta per la qualità del nostro olio. Carmine Lupia etnobotanico, esperto di valore, studioso della pianta, delle sue origini più remote, anche dal punto di vista dell’impatto antropologico ha arricchito la serata con una relazione completa e ricca di riferimenti storici, scientifici e culturali che hanno attraversato diverse popolazioni dell’area mediterranea. Tommaso Pupa della Fondazione Pinta ITS ha centrato tutto il suo intervento sulla necessità della formazione professionale e certificazione delle qualifiche anche in ambito agricolo e olivicolo. Vi è una forte domanda di formazione specifica per far crescere la qualità del prodotto da rilanciare in ambito nazionale ed europeo con un piano di marketing. Adolfo Rossi esperto in processi di internazionalizzazione ha ricordato il buon andamento delle vendite nei mercati esteri dell’olio italiano nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulle produzioni nazionali e le tensioni internazionali. Ha illustrato come Acli Terra potrebbe intervenire per potenziare l’export dell’olio extravergine d’oliva calabrese a partire dalla formazione, all’affiancamento e all’accompagnamento delle aziende del settore olivicolo. Interessante la partecipazione di almeno 15 aziende olivicole con i loro prodotti di qualità ed eccellenza, apprezzati dal numeroso pubblico.
Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra: la scelta di Acli Terra della Calabria di aprire un confronto approfondito sulla multifunzionalità imprenditoriale dell’olivicoltura rappresenta una autorevole convocazione degli stati generali del comparto. Acli Terra Nazionale offre quale sistema aggregativo specifico l’Unapol. Un passaggio importante è quello relativo alla formazione che è necessaria per l’evoluzione tecnica delle professioni, ma che va accompagnata con quella umanistica. Vendere il prodotto italiano, infatti, non è solo una questione della alta qualità dello stesso, ma dello stile e della cultura che lo caratterizza. È questione anche di firma nella esportazione. Inoltre Acli Terra chiede di aumentare la spesa del Pnrr per la gestione idrica dal 4 al 6% e respinge il Nutriscore come sistema di etichettatura, proponendo quella tabellare.
Acli Terra Calabria