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Valori in campo – PER NON BANALIZZARE IL PRESENTE – Intervento del Presidente Nazionale ACLI Terra Dr.Nicola Tavoletta

In provincia di Grosseto, questa volta, abbiamo svolto la terza edizione di “ACLI TERRA LAB” e ad ospitare i numerosi incontri di approfondimento la suggestiva campagna nel Golfo di Talamone.

Un golfo dalla bellezza raffinata tanto da essere stato scelto nella sceneggiatura del famosissimo film di 007 “Quantum of Solace”.

Talamone origina il proprio nome da Telamone, l’eroe greco, Re di Salamina, che ha fatto parte degli Argonauti e ha partecipato alla caccia al “Cinghiale Calidonio”.

Il cinghiale era stato inviato da Artemide a distruggere i campi di Calidone perché il Re Oineo era venuto meno nelle offerte votive succedute all’eccellente raccolto calidonio, trascurando la dea, e per liberarsi della belva lo stesso Re organizzò una caccia in cui chiese la partecipazione di quasi tutti gli eroi del mito greco.

La stessa belva mitologica fu mandata da Ares, per gelosia, a uccidere Adone quando costui si innamorò di Afrodite.

Insomma è stato antagonista spietato dei principali eroi greci.

ACLI TERRA è venuta a Talamone proprio per continuare ad assumere con coraggio la capacità d’avanguardia di una associazione professionale agricola che ha il compito di far emergere l’eroicità, il talento, le capacità degli agricoltori e dei pescatori, degli operatori dell’agroalimentare, sconfiggendo quei “cinghiali calidoni” dei tempi nostri.

Ciò costruendo ed attuando soluzioni.

E’ evidente finalmente uno stile associativo che coniuga la rappresentanza ad altre due funzioni: l’assistenza e la elaborazione.

Nelle tre edizioni di “ACLI TERRA LAB” questo della triplice funzionalità associativa è stato un filo conduttore caratterizzante e, spero ora, qualificante, che ha origine proprio nel mio discorso ai delegati del Congresso di Bari di un anno e mezzo fa.

Allora parlai della duplice funzione sindacale includendo l’elaborazione nelle altre due.

A Talamone abbiamo approfondito la funzione della rappresentanza confrontandoci con “Terra Viva Cisl” e con AGCI, ma anche con rappresentanti politici eletti negli enti locali.

La rappresentanza non intendiamo viverla in una corsa solitaria, ma in ampie alleanze, assumendoci anche il compito di cucirle a più livelli.

Così stiamo già facendo da tempo.

Sia a Giulianova, che a Trapani, che a Talamone, in quest’ultima settimana, abbiamo definito il nostro impegno nella tessitura di una rete articolata delle rappresentanze su punti specifici necessari alla tutela e allo sviluppo del lavoro.

Proprio nel porto abruzzese, ad esempio, abbiamo scandito i cinque punti che proponiamo per la filiera ittica e che sono stati accolti e condivisi pubblicamente dai colleghi di altre Organizzazioni nazionali.

Le parole dei nostri ospiti ci hanno confermato la bontà di questa scelta coraggiosa.

Sono grato al Presidente Michele Zannini quando individua nel coraggio di osare una interpretazione caratterizzante del mandato politico che stiamo svolgendo.

Così come la rappresentanza anche la funzione dell’assistenza la stiamo declinando nella collaborazione inter-associativa.

Abbiamo firmato un ATI con Coldiretti per svolgere insieme il prossimo censimento agricolo, rispettando coerentemente la scelta di lavorare in coordinamento con l’associazione guidata dal Presidente Prandini per assistere al meglio gli agricoltori.

La nostra assistenza al mondo rurale ci vede oggi in società con una storica rappresentanza della cooperazione italiana, AGCI, che da giugno è nella compagine sociale del CAA ACLI srl, rafforzandola.

Il nostro Centro di Assistenza Agricolo si è consolidato e ancor più qualificato con l’ingresso in società dell’Unapol e di sette sue Organizzazioni di produttori che ci fanno essere tra i leader nell’assistenza alla filiera olivicola nazionale.

Vi è un tema particolare che la nostra funzione di accompagnamento ed assistenza ha trovato con criticità molto delicate per tutto il comparto agroalimentare, cioè la necessità di una riforma del Decreto flussi che soddisfi realmente le istanze dei dipendenti e dei datori.

Oggi la mancanza di personale è drammatica.

Sulla elaborazione, invece, abbiamo fatto dei passaggi importanti a Talamone quando abbiamo analizzato i temi della promozione, ponendoci degli obiettivi nel costruire soluzioni a marchio ACLI TERRA per i nostri associati.

Una comunicazione identificativa che qualifichi la produttività con le idealità e i valori.

Il nostro impegno per la filiera del miele con “Un Fiume di Miele” a Fiumicino e “Bee Happy” nel Principato di Monaco tendono proprio a ciò, così come il Forum Nazionale delle Erbe Officinali del prossimo anno, oppure la costituzione di “BioPer”, la rete di imprese del biologico.

A Talamone abbiamo ribadito un concetto che trovate scritto nell’articolo “I quattro angoli sotto al sole”, pubblicato dal nostro magazine “Valoriincampo.net” ad agosto, e cioè che il valore dell’ambiente trae la migliore espressione nel lavoro delle donne e degli uomini con tutto il loro talento e la loro competenza.

La questione ambientale noi la affrontiamo tutelando e qualificando il lavoro, sostenendolo politicamente e tecnicamente.

L’ambiente non è per noi una riserva inabitata, ma l’abitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Abbiamo cura dell’ambiente perché lo abitiamo intensamente, essendone anche noi un elemento generativo dello stesso e non solo, quindi, conservativo.

A Talamone non abbiamo parlato di comunità, ma abbiamo provato a dimostrare la vitalità di una comunità sindacale al servizio di quella nazionale.

Probabilmente anche la gioia motivante di una comunità che vuole dare un senso a questo tempo banalizzato e schiacciato da un passato recente ideologicamente importante e dall’aspettativa ansiosa in un futuro che rincorriamo sulla eccitazione della trasformazione tecnologica.

Per non banalizzare il nostro tempo vediamo appunto necessarie le funzioni delle associazioni sindacali che valorizzino la partecipazione dei lavoratori; è proprio l’ora dei corpi intermedi che sappiano interpretare il piacere del presente.

A Talamone non ho fatto un discorso conclusivo proprio perché la bellezza di quel presente meritava di essere interpretata nella socialità vissuta in quell’ambiente prima dei saluti, a voi ora una riflessione come promesso.

Grazie e Forza ACLI TERRA

Nicola Tavoletta

Presidente Nazionale ACLI TERRA

Editor

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