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Parco Naturale delle Serre di Calabria, presidio di sviluppo locale

Il Parco Naturale delle Serre di Calabria, istituito nel 1990, vive una fase di crescita e di ruolo strategico-istituzionale nell’ambito dei percorsi autopropulsivi dello sviluppo locale regionale.  E’ presidio nell’ambito di un’area vasta bisognosa di investimenti in idee, co-progettualità, promozione del territorio e delle imprese. Un pezzo di Calabria di pregio che include ben 35 comuni, in particolare  della provincia di VV con 17 Comuni: Acquaro, Arena, Brognaturo, Fabrizia, Francavilla Angitola, Gerocarne, Maierato, Mongiana, Monterosso Calabro, Nardodipace, Pizzo, Pizzoni, Polia, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello e Spadola; la provincia di RC con i Comuni di Bivongi e Stilo e la provincia di CZ  con 7 Comuni, Badolato, Cardinale, Davoli, Guardavalle, San Sostene, Santa Caterina dello Ionio e Satriano. Un Parco già forte e attrattore che sta per accogliere nuovi comuni: Torre di Ruggiero, Vallelonga, San Nicola da Crissa, Capistrano, Soriano Calabro, Caulonia, Pazzano, San Pietro di Caridà e Dinami. Analizzando la condizione geografica-demografico-abitativa dell’area  siamo in presenza di un territorio vasto che totalizza però a stento 76.000 abitanti: 27 comuni su 34 ricadenti in aree interne, tra questi solo cinque  con 5 mila abitanti, tre con 3000 residenti, sette che  non superano i 2000 , undici con soli 1000 ed infine 10 addirittura con meno di 1000 abitanti. Nel graduale e continuo spopolamento questi comuni rappresentano un presidio culturale, storico-ambientale, archeologico-industriale, di itinerari monastici e turistici, una risorsa insostituibile e, come dire, prismatica per un possibile sviluppo integrato. Vanno via i giovani che non trovano  risposte lavorative in linea con le  loro aspettative. Le aziende storiche, quelle create dai nostri padri nei primi decenni del novecento non reggono l’urto della velocità competitiva del nostro tempo e le loro produzioni faticano ad uscire da un territorio carente di servizi e collegamenti adeguati, con le strade che, come direbbero a Napoli, sono perlopiù sgarrupate. Da alcuni anni, vi è una reazione culturale forte, per resistere e restare, che ha come guida docenti universitari come l’antropologo Vito Teti , l’economista Domenico Cersosimo e lo storico di Dinami Michele Furci. Nel secolo scorso, lo scrittore giornalista Sharo Gambino, con le sue battaglie civili, civiche e culturali che partivano dalla periferia più estrema, anticipò il rischio del declino delle aree marginali.  Oggi possiamo dare inizio ad un nuovo cammino che deve nascere  dal territorio, attraverso il ripensamento delle azioni intraprese sulle aree interne, quali aree sistema. Non vi è dubbio che il questo progetto di sviluppo  il primo presidio è il Parco Naturale delle Serre che con la sua forza autopropulsiva potrebbe programmare e co-progettare, assieme alla rete dei comuni ed i Gal, uno sviluppo che costruirebbe la differenza, riprendendo in mano una storia di minorità socio-economica e condurla  verso il ritorno ad un’economia di tutela ambientale, di qualità produttiva enogastronomica, di intrapresa economica , di cammini spirituali e culturali antichi, di turismo esperenziale, di attrattori culturali di grande interesse. Un’area di eccellenze che non possiede nessun altro Parco italiano: San Domenico di Soriano, il Castello di Arena, l’Eremo di Soreto di Dinami, l’Ecomuseo delle Ferriere di Mongiana, la Certosa di Serra San Bruno, le pietre neolitiche  di Nardodipace e  Ferdinandea, il Castello di Pizzo, il Lago dell’Angitola Sito di importanza Comunitaria (S.I.C.) , riserva tra le più importanti del Mediterraneo, la Ciclovia dei Parchi, i faggi monumentali delle serre che sono una  forza naturale e ambientale unica, a protezione di  una straordinaria biodiversità. I valori di questi luoghi ci porterebbero a dire che siamo in presenza di un New Deal della bellezza ambientale delle Serre. Per Acli Terra Calabria il Parco Naturale delle Serre rappresenta lo strumento istituzionale più prossimo per aggregare e riabitare questi luoghi, in particolare attraverso l’incremento di una rete-distetto di attività imprenditoriali e la creazione di nuove occasioni di lavoro.

Pino Campisi  – Presidente regionale Acli Terra Calabria

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